Fabio Testoni
2 Luglio 1952: nasco intorno alle 14 e 30 al terzo piano di Via Savenella 11, in uno dei quartieri a quel tempo più malfamati di Bologna.

1953-1957 Sono molto irrequieto e malaticcio, mia madre esagera nel volermi bene. Nasce mio fratello Luca, per fortuna, sennò sarei morto soffocato. Vivo spesso dai nonni, e proprio lì, ho i primi contatti con la musica grazie a mio zio Ellero (si, Ellero !) grande suonatore di fisarmonica in gioventù, e possessore di un cospicuo numero di 78 giri.

Inizi 1958 Qualcuno in casa compra “Volare” di Modugno che ha appena vinto il Festival di San Remo.

1959 Di tutte le scuole da me frequentate, le elementari sono state quelle che mia madre e mio padre sicuramente ricordano più volentieri. Grazie ad una “amichetta” di 8 anni più grande di me (niente da dire, sono stato sempre precoce), ascolto Celentano e d’estate a Rimini passo ore ed ore sul balcone orecchiando le orchestre che si alternano nelle serate danzanti della balera sottostante.

1961-1964 Mi interesso solo di calcio e tutti i giorni gioco nella parrocchia di San Procolo. I miei studi vanno decisamente peggio, ma porto fortuna al Bologna che vince nel ’64 il suo settimo scudetto dopo lo storico spareggio a Roma, con l’Inter di Herrera, vinto per 2-0. La mia vita cambia nell’estate, ascoltando “She Loves You” dei Beatles. Da allora in poi l’unica cosa che desidero fare è suonare, quindi comincio con la batteria, una mitica Hollywood. Da quel momento in poi regalo “una nuova vita” ai miei vicini, che cominciano a guardarmi perplessi.

26 Giugno 1965 Scappo di casa per andare a Milano a vedere i Beatles.

Natale 1966 Babbo (Natale s’intende) mi regala “Revolver” dei Beatles e a mio fratello Luca una chitarra. Così, imparati i primi accordi, ho modo di capire che questa è il mio strumento.

Estate 1967 Mi rendo conto che le ragazze sono, per una qualche ragione che non ho ancora afferrato (ma che condivido con entusiasmo), molto più disponibili verso chi ha una chitarra in mano. Sono comunque ancora vergine. In sintonia con un sacco di altri gruppi dai nomi orrendi di quel periodo, battezzo la mia band “I COLORATI”.

1968-1969 La mattina in corteo, il pomeriggio in parrocchia a provare col gruppo: la bocciatura è inevitabile. Da ripetente sono in classe con Stefano Cavedoni (uno dei prossimi fondatori degli Skiantos, con lo pseudonimo di “Sbarbo”); con il quale divento subito grande amico. Intanto, il gruppo musicale rinominato “The Keys” (Le Chiavi), suona di più e, a volte, si riescono anche ad incassare due soldi, che immancabilmente spendo alla velocità del suono.

Marzo 1970 Si sciolgono i Beatles: lutto personale. A scuola nessuno entra in classe. Vado a vedere Deep Purple, Jimmy page, Jeff Beck ma soprattutto Jimi Hendrix, che mi sconvolge. Mio padre mi regala la mia prima chitarra elettrica: una Fender Mustang usata, di colore azzurrino che non dimenticherò più.

Agosto 1973 Iscrizione al DAMS con Cavedoni, ma studio davvero poco perché ormai suono a tempo pieno con orchestre da ballo; tra queste, un nome per tutti: Peppino di Capri, ma non solo. Al DAMS, nel corso di Spettacolo, Stefano conosce Roberto Antoni che già scrive e vuole costituire un gruppo rock particolare. Stefano ci fa incontrare con ComeLini, Bubba Loris, Jimmy Bellafronte, Ringo Sarti, lo stesso FreakAntoni, e tutti insieme diamo inizio all’avventura Skiantos: una band complessivamente formata da una decina di persone che dovranno essere poi sfoltite man mano che il progetto si definisce, approfondendo e chiarendo i vari ruoli, i talenti e le rispettive convinzioni.

Inizio 1977 A Bologna c’è una guerra in corso: la contestazione raggiunge il livello più alto e l’atmosfera diventa incandescente. Arrivano autoblindo e carri armati; la polizia è in assetto antisommossa. Cavedoni è redattore di Radio Alice che durante i fattacci di marzo viene chiusa dalla polizia. Allora più che mai, gli Skiantos sposano la causa del Movimento e suonano in giro a Bologna per solidarietà. Nel novembre registriamo in una sola notte “Inascoltable”, disco volutamente improvvisato e sperimentale che rispecchia fedelmente la radicale ruvidità e la tendenza alla provocazione assoluta del gruppo.

1978 Concerti e 45 giri: Karabigniere (sic) Blues e Io sono un autonomo. Comincio a esagerare con l’alcool e, a volte, non solo con quello... Nell’autunno, di nuovo a Milano per registrare “Monotono” per la ‘Cramps’. Apparizioni televisive la domenica pomeriggio, nell’Altra Domenica, trasmissione di Renzo Arbore che, tra gli altri personaggi, introduce un nuovo comico toscano, Roberto Benigni, per l’occasione nei panni di un improbabile critico cinematografico. Gli Skiantos sono video ripresi durante un concerto ‘live’ al Cine - Teatro Cristallo di Milano.

Gennaio 1979 Vado a suonare con Orietta Berti dopo aver lasciato il gruppo; seguito nell’80 da Freak Antoni e da Jimmy Bellafronte.

1981 In tour con Dalla e con gli Stadio. Nel frattempo, gli Skiantos si sciolgono, o meglio: interrompono l’attività. Vengo chiamato da Vasco Rossi, ma sono troppo casinaro e rompicoglioni, così mi manda a casa quasi subito.

1982 In giro rivedo Freak e conosco la mia attuale fidanzata Simonetta (many kisses to her)..

1983 Dopo molte chiacchiere e ipotesi di riavvicinamento, io, Freak e Stefano finalmente ricostituiamo gli Skiantos. L’anno successivo realizziamo un album 33 giri di sapore estivo, genere balnear - commerciale, intitolato “Ti spalmo la crema”. E’ il primo di una nuova, lunga serie. Da allora continuiamo a fare dischi e concerti in tutta Italia, ma soprattutto al Nord. Il resto, come dire... è storia contemporanea.