Il Rock demenziale

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL "DEMENZIALE" E CHE NON AVETE MAI CHIESTO, ANCHE PERCHE' NESSUNO VE L'AVREBBE SPIEGATO. E POI, IN FONDO IN FONDO, DAVVERO VE NE FREGAVA QUALCOSA?

Da piu' parti, piu' persone mi hanno chiesto piu' volte di chiarire il significato dell'aggettivo "demenziale".

"Maestro - mi importunano - come dobbiamo interpretare esattamente il concetto di "demenzialita'" ? Qual e' il senso che dobbiamo attribuirgli ?"

Difficile rispondere, miei cari testoni! Demenziale puo' somigliare a "surreale" ma anche a "banale" e a "non-intellettuale"... Che sia una specie di post - dadaismo artigianale, imbastito da volonterosi Indiani Metropolitani ? Che sia una specie di punk-rock ironico, sarcastico, un po' caustico e un po' barzellettaro? Una scopiazzatura simil-patafisica? Forse l'ultimo rantolo degli eroici creativi (ex facinorosi del Movement?) Che sia la nuova bravata dei goliardi del DAMS di Bologna? (Quanta gente in Facolta': gli studenti, gli intellettuali, gli artisti, i critici, i fuoricorso, gli assassini...) Che sia una cagata??

A questo punto, una definizione - capite bene - e' indispensabile per dar prova di chiarezza di idee e lucidita' d'intenti (occorre una patente di legittimita'), per mostrare le coordinate del progetto (ma mi faccia il piacere: quali coordinate?!?), anche perche', alla peggio, come dice il proverbio del giornalista: "una buona didascalia salva la faccia a qualsiasi fotografia!"...

Ma veniamo a noi: cio' che e' assurdo, bizzarro, evidentemente non plausibile, non - eroico, non-colto, non-istituzionale, anche cialtrone e ridicolo, puo' definirsi "demenziale".

Questa che segue e' una definizione in stile falso manifesto di avanguardia artistica primi 900: "il demenziale (inteso anche nel senso di rock demenziale) e' un cocktail di pseudofuturismo, dada, goliardia, improvvisazione, performance a-logica, ironia da avanspettacolo, poesia surreale - soprattutto cretina - incidenti a caso, sciocchezze e gazzarra, paradossi e colpi di genio." Anzitutto ricordiamoci di usare le parole prima che si congelino!! Il demenziale non deve convincere nessuno, del resto non e' un partito politico, non una corrente artistica da passare al vaglio di valutazioni estetico - poetico - ideologiche, da soppesare attentamente per riconoscergli un merito. Il demenziale non e' neanche una specie di nuova moda da salotto e, per scelta, si tiene estraneo all'intellettualismo della raffinata arte kitsch.

Non c'e' arte, non c'e' artista e quello che fa un demenziale - anche demente - potrebbero farlo tutti! (Venghino siori!!). Basta volerlo con determinazione e convinzione: e' una scelta!! E' un delirio d'elite; le masse non ne sanno ancora nulla.

Sono costretto a ricordarvi che a Zurigo, dal 1916 al '18, al Cabaret Voltaire: "sulla scena si faceva musica battendo chiavi e scatole finche' il pubblico protestava fuori di se'".

Qualche volta il pubblico ti guarda male, ti "sorprende" a farfugliare, a biascicare frasi strane in rima baciata da scuola elementare, oppure ti sente urlare frasi in gergo, come se parlassi (solo) ai tuoi amici (alla tua tribu', qualcuno diceva nel 1977) e si chiede se sei furbo o cretino, se la tua e' consapevolezza o un tentativo miserabile, se hai una cultura, uno stile, una dignita' artistica o invece sei un bluff. Il demenziale decide di essere banale, "stupido", allusivo, esagerato, trasversale e aggressivo in contrapposizione alla retorica dei buoni sentimenti, alla prosopopea del linguaggio da cantautore, para filosofico e finto poetico ...Contamina con violenza tutta concettuale l'insopportabile mondo del Buon Senso Comune.

Ad una presunta poetica alta da grande artista fenomeno, contrappone una poetica bassa da artista "sconnesso", minoritario e diverso. Autunno 1921. Dalle memorie del cantante, paroliere e compositore futurista Rodolfo De Angelis "Che cos'era il `Teatro della Sorpresa'? Un teatro rivoluzionario, sintetico, alogico, dove tutti i canoni fondamentali su cui poggia il Teatro da secoli, erano sovvertiti. Non piu' commedie in tre o piu' atti, ma trenta commedie da rappresentarsi in una sera. Nelle quali il primo attore, a volte, profferiva una sola battuta. In altre, la prima donna veniva alla ribalta, dopo la fine del lavoro, soltanto per mostrarsi. Al posto del suggeritore, il "dimenticatore", cioe' un personaggio che aveva il compito di far dimenticare agli attori la loro parte, distraendoli durante la recita con interventi verbali che nulla avevano a che spartire con la commedia. Il tutto commentato da musiche futuriste (caro Casavola, ricordi quella motocicletta a tassametro che faceva da strumento, per una delle tue partiture, in orchestra?) e intercalate da danza di eliche e di macchine.

Marinetti si affannava a gridare al pubblico: "Ascoltate prima e poi giudicate!". Il pubblico preferiva giudicare prima.

Ed in questo si mostrava rivoluzionario quanto gli ideatori dello spettacolo, che non si era mai visto in Teatro giudicare un lavoro prima che lo si recitasse. (...) La confusione in palcoscenico era indescrivibile. L'unico calmo e sorridente fra cotanto tramestio e' Luciano Folgore che dice freddure a Marinetti, il quale distratto gli continua a dire: "Benissimo, benissimo !". D'un tratto l'attore che nella buca scoperta del suggeritore fa la parte del "dimenticatore" ne esce, torna di corsa in camerino, prende il revolver che porta sempre con se', vuole sparare sulla folla (N.B. Molto prima di Sid Vicious, nell'ormai storica interpretazione di "My way"). Gli hanno gettato soldi di rame e ventini in tale quantita' che i padiglioni delle orecchie sono paonazzi e gonfi. Lo devono rinchiudere in un camerino che si tramuta cosi' in gabbia da bestia feroce".

Il demenziale consente il ribaltamento, l'inversione dei ruoli: il matto diventa medico, il medico diventa (il) matto, persona di scrupolosa onesta'. II pubblico si aspetta sempre che tutto avvenga secondo il solito copione gia' visto e rivisto, ma... se prendiamo gli Skiantos come esempio, scopriamo che: "gli Skiantos sono una miniera d'idee: allestiscono salotti e spaghettate sul palco, si fanno il caffe' o tirano i cracker in platea, insultano gli spettatori, chiedono gli applausi, leggono le canzoni su foglietti volanti.

Quello che fanno, molto semplicemente e quasi ingenuamente, e' smascherare il gioco delle simulazioni. Stanno sul palco, e fanno notare che sono gente che sta sul palco. Invece di recitare la loro parte come se fosse realta', la recitano per quella che e': una parte.

Lo spettacolo Skiantos nasce cosi' totalmente destrutturato, fuori dal crisma della serieta'. E' uno spettacolo, che non solo non funziona, ma che si serve del proprio stesso non funzionare. (Paolo Bertrando - 'Bologna Rock' Edizioni Re Nudo). Groucho Marx chiuso improvvisamente in bagno nel cuore della notte, con vestaglia e cuffietta in testa: "Aiuto aprite !"... (pausa)... "Aprite !"... "Aprite o datemi qualcosa da leggere".

Il demenziale vive e prospera nel ristagno di una melma creativa che ha infine scelto il negativo (per esorcizzarlo), la nichilistica non-creazione come forma estrema di creativita'.

Infatti la provocazione spesso diventa insensata, parossisticamente assurda, diretta e senza sfumature, ma a perdere, come a buttarsi via. "Vogliamo fare cose inaccettabili! Spiegare nella pratica che lo spettacolo possiamo davvero farlo insieme, noi sul palco e loro - il pubblico - in platea.

Ma occorre star fuori dagli schemi usuali, evitare strade troppo battute. 'Demenza' significa per noi esasperare la cretineria delle canzonette romantico popolari tradizionali. Preferiamo i Salamini e ammiriamo la Patafisica (Scienza esatta delle soluzioni immaginarie).

Ho comprato i salamini e me ne vanto ho comprato i salamini e son contento

e' inutile negar, e' inutile ridir,

sono un bel giovanottin

sono un augellin.

(Ettore Petrolini)

E questo far musica volutamente senza vocabolario altro non e' che portare alle estreme conseguenze la filosofia del rock piu' genuino.

A coloro che hanno l'abitudine e la necessita' di consultare il Vocabolario, propongo di considerare l'aggettivo 'demenziale' in senso figurato, quale figlio dei sostantivi Demenza & Ironia, per una interpretazione piu' vicina ai deliri finora esposti.

"La demenza ha una sua consistenza e ti assicuro fa tendenza. Oh Yeah!!"

Demenza = deterioramento mentale. Genericamente: stoltezza, insensatezza e incoerenza.

Ironia = sorta di umorismo che ha dello scherno, del sarcasmo. Modo del discorso che altera per finzione il senso e il significato delle parole. A volte ti permette di prendere le distanze giuste. L'Autoironia puo' comprendere tragedia e disperazione, esorcizzandole positivamente. Anche forma di resistenza umana all'avvilimento e malinconia esistenziali.

Dal Nuovo Vocabolario della Lingua Italiana di N. Zingarelli Edito da Zanichelli, Bologna 1996

Rock Demenziale: "Caratterizzato dall'impiego prevalente di distorsioni nell'esecuzione, dalla ripetitivita' del motivo musicale, dall'apparente sconnessione logica dei testi scritti in un generale contesto stilistico di beffarda e volutamente rozza dissacrazione culturale.

Bologna, estate 2007 [Inverno 2006]